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Vaccino-influenza

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Quest'anno "cinque milioni di influenze in Italia, 18.000 morti": cosa c'è dietro a questi numeri?

Influenza: epidemie di equivoci (o peggio)
 
di Fabio Franchi » e Livio Giuliani
 
6 aprile 2017 (file completo)
 
Premessa e Sommario
Equivoco n° 1: “influenza” versus “sindromi influenzali”
Equivoco n° 2: dati sulla mortalità
§  Influenza + polmonite
§  Eccesso di mortalità EuroMOMO
Equivoco n° 3: sulla efficacia del vaccino
·         Cochrane review
·         Epidemie australiane
·         Studio Simonsen
Equivoco n° 4: sulla composizione del vaccino
Discussione
Conclusione
Bibliografia

Premessa e Sommario
   
Con cadenza regolare, le Autorità Sanitarie ri-presentano l'epidemia influenzale agli organi di informazione con toni allarmistici. Nel passato hanno effettuato persino previsioni di flagelli imminenti, come quello della pandemia aviaria e poi di quella suina, e che puntualmente non si sono materializzati.  Nel corso degli ultimi anni i dati forniti al pubblico sono rimasti sempre molto preoccupanti. Gli ultimi in ordine di tempo riguardano le 5 milioni di malattie influenzali e soprattutto gli “almeno 18000 morti” nell'inverno tra il 2016 2017 [ii]. La soluzione auspicata e fortemente promossa dalle Autorità Sanitarie italiane è la vaccinazione a fasce sempre più ampie di popolazione.
 
È opportuno cercare di capire come vengono ricavate tali cifre e quali limiti abbia la profilassi proposta. La tesi proposta è che le cifre fornite al pubblico non corrispondano alla realtà e siano da inquadrarsi più come propaganda pubblicitaria, studiata per sfruttare a proprio vantaggio quattro “equivoci” ad effetto. Il primo di essi riguarda la parola “influenza”, impropriamente usata per designare tutte le “sindromi influenzali”, mentre ne costituisce solo una piccola parte. Ciò significa che il numero delle vere “influenze” è molto minore di quello pubblicizzato. Il secondo equivoco riguarda i dati sulla mortalità (da “influenza”). Alle poche decine di casi annuali, registrati su documenti del ISS (Istituto Superiore di Sanità), vengono aggiunte migliaia e migliaia di decessi indiretti da complicazioni, con stime avulse dalla realtà. Il terzo equivoco riguarda l'efficacia del vaccino il quale ha una ben modesta efficacia sul campo ed ancora più modesta in persone anziane. Laddove il dato viene controllato, si ammalano quasi in egual misura vaccinati e non vaccinati. Nel passato, negli USA, l'aumento della copertura vaccinale si è associato ad un progressivo aumento della mortalità invernale, invece che ad una sua diminuzione. Il quarto equivoco riguarda il fatto che il vaccino offra protezione contro nuovi virus. Invece in esso sono rappresentati ceppi circolanti già due anni prima o più.


» già Dirigente Medico ospedaliero, specializzato in “Malattie Infettive” ed “Igiene e Medicina Preventiva”
 
già Dirigente di Ricerca del Servizio Sanitario Nazionale


   
Qui potete leggere il file completo: per una veloce valutazione, consiglio di leggere, oltre alla  premessa, la discussione e la conclusione

(precedente aggiornamento:)             

Vaccinazione antinfluenzale: indicazioni fittizie o motivate? Aggiornamento 2015
 
Sommario
L’influenza è malattia stagionale e costituisce parte delle sidromi influenzali da cui è indistinguibile dal punto di vista clinico. Teoricamente il vaccino potrebbe evitarne una parte e così le relative complicanze.
In realtà l’efficacia sul campo è modesta o nulla. L’indicazione a vaccinarsi non è quindi giustificata se non per gruppi di rischio ben circoscritti ed in questi con benefici limitati. Ciononostante la sua somministrazione è attivamente promossa dalle Autorità Sanitarie italiane, europee e mondiali. La presenza di conflitti di interesse in molti di coloro che rivestono cariche istituzionali con responsabilità decisionali aumenta la perplessità sulle politiche di sanità pubblica nel campo della prevenzione.
(per richiamare il file completo cliccare qui)
NB Pubblicato su AsSIS il 26/02/2016
 
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